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Addio a sr. Ernestina Marchisatorna su

Ernestina Marchisa è morta serenamente, all’età di 104 anni, il 2 luglio 2020, a Roma, nella sede della Facoltà.

La sua vita è strettamente legata alla storia e allo sviluppo della Facoltà «Auxilium»: da giovane docente di Filosofia a prima Preside.

 

Ernestina Marchisa nasce a Casale Monferrato (AL) il 22 maggio 1916.

Alla morte della mamma, ancora preadolescente entra nel Collegio di Nizza Monferrato, che diventa un po’ come la sua seconda casa. Qui, oltre allo studio, trova l’ambiente di famiglia e ha modo di conoscere e avvicinare le figure storiche degli inizi dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che in quegli anni aveva a Nizza Monferrato la sua sede generalizia.

 

Ottenuto il Diploma, frequenta il curriculum di Pedagogia presso il Magistero “Maria SS. Assunta” di Roma e il 28 marzo 1947 si laurea in Pedagogia. Nel 1950 ottiene l’Abilitazione in Filosofia, Pedagogia e Storia per le scuole medie di ogni ordine e grado e l’Abilitazione in Economia politica per i licei.

Nel 1956, a due anni dall’apertura dell’Istituto Internazionale Superiore di Pedagogia e Scienze Religiose a Torino, viene chiamata a far parte del Collegio delle docenti con l’insegnamento di Filosofia teoretica.

Nel 1961 consegue il Diploma di specializzazione in Psicologia presso il Pontificio Ateneo Salesiano di Roma.

Dal 1966 al 1969 è Docente Straordinario di Filosofia e nel 1969 ottiene l’Ordinariato per la stessa disciplina.

 

Vive in prima persona, insieme a Madre Ersilia Canta e al Card. Gabriel Marie Garrone, allora Prefetto della Sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica, la trasformazione del “Pedagogico” in Facoltà di Scienze dell’Educazione, che si conclude il 27 giugno 1970. Segue il lungo processo con la sua acuta intelligenza e competenza, dando prova di tenacia, lungimiranza e vivo senso ecclesiale.

Nel 1971 viene nominata prima Preside della Facoltà, ruolo che ricoprirà ininterrottamente fino al 1980.

In quegli anni, mentre continua l’insegnamento, dirige la Rivista di Pedagogia e Scienze Religiose.

Nel 1978, lavora con dedizione e incalcolabili sacrifici per il trasferimento della Facoltà “Auxilium” da Torino a Roma, e in quell’anno viene nominata Consultore della Congregazione per l’Educazione Cattolica per un quinquennio.

Fino al 1996, fa della docenza la sua missione peculiare, felice di contribuire a preparare per l’Istituto FMA e per altri Istituti religiosi educatrici e insegnanti competenti e qualificate.

 

Per chi ha vissuto con lei fin dagli inizi, è impossibile pensare la Facoltà senza sr. Ernestina. Quello che essa è, in quanto istituzione pontificia, lo deve in gran parte alla sua opera intelligente e alle fidate relazioni che ha saputo intraprendere e coltivare.

Vi ha insegnato fin dagli inizi. A lezione non annoiava mai perché dotata di notevoli capacità relazionali, ma anche perché preparata e appassionata. La sua ricerca razionale di Dio si appoggiava con passione allo studio sull’origine dell’universo, sulle leggi della fisica, sull’astronomia. Diceva che la sua meditazione più vera era fatta di stupore.

Una vita quasi identificata con la sua professione di filosofa. Esaltava la bellezza e la grandezza del pensare umano.

Una vita identificata anche con quella della Facoltà. L’amava e non aveva altro ideale che il suo sviluppo secondo la consegna che era stata fatta in qualche modo alla sua persona fin dagli anni Settanta.

Per quasi trent’anni è stata nel gruppo dirigente della Facoltà, influenzandolo decisamente con la sua intelligenza, disciplina, caparbietà, con l’alta considerazione della professione di docente universitario, compito davanti al quale, per lei, si era sempre in debito.

Negli anni fecondi del post Concilio Vaticano II e in quelli ruggenti della contestazione, assunse con fermezza ruoli dirigenti, garantendo apertura e qualità alla cultura trasmessa. Coltivava buone relazioni con i vertici della Chiesa (consapevole dell’unicità della Facoltà, in quanto pontificia e retta da donne), e con quelli di altre Università e dell’Istituto.

Accurata nella scelta del personale e nella sua preparazione, curava molto il senso di appartenenza alla Facoltà, ai suoi ideali e alla sua missione nella Chiesa e nell’Istituto.

Autorevole, schietta, con ferreo senso del dovere, ma capace anche di simpatiche amicizie, con le quali intesseva rapporti dialettici e battaglieri e, in vecchiaia, persino teneri.

Non conservava rancori, ma cercava con ogni mezzo il dialogo, a volte per anni.

Con l’Autorità in genere, per la quale aveva un indiscutibile ossequio, si assumeva il coraggio di dichiarare sempre ciò che non condivideva, talvolta anche poco diplomaticamente, ma apprezzava la franchezza e il confronto diretto. Occorreva, però, dimostrare il suo stesso coraggio nella ricerca della verità, o non si era apprezzati.

Lasciato l’insegnamento, continua a seguire appassionatamente e fino all’ultimo le vicende della Facoltà e insieme quelle della Chiesa, della politica, della scienza, aperta dialetticamente anche alle nuove tecnologie.

 

La Preside e l’intera Comunità accademica ringraziano sr. Ernestina Marchisa per la chiarezza del pensiero, l’ottima didattica, l’attitudine formativa, la dedizione instancabile alla comunità, la rettitudine e la coerenza della vita, la sintesi vitale tra cultura e spiritualità.

Da lei raccogliamo il testimone perché la Facoltà, nel 50° della sua erezione canonica, possa continuare ad essere in prima linea per dare risposta alle istanze di un mondo in rapido cambiamento che, lungo la storia, ha interpellato le potenzialità e il “genio” femminile ad entrare in modo critico e propositivo nel dibattito culturale, ponendosi in rete con istituzioni civili ed ecclesiali, per preparare professionisti dell’arte di educare.