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La gratitudine è la memoria del cuoretorna su

«La gratitudine è la memoria del cuore». È il filo rosso che ha attraversato la giornata del 13 maggio, come di consueto dedicata al ringraziamento e al saluto degli studenti e studentesse dei vari Corsi di Laurea, Laurea magistrale e di Diploma che concludono gli studi alla Facoltà. Con un'occasione in più quest'anno: ringraziare la Preside, Prof.ssa Pina Del Core, che, dopo nove anni conclude il suo mandato.

 

La giornata è interamente organizzata dagli studenti e studentesse in collaborazione con l’Équipe di Pastorale Universitaria, ad iniziare dall’animazione della celebrazione eucaristica, quest’anno presieduta da don Donato Lacedonio, Docente alla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.

 

Nell’Aula Magna «Giovanni Paolo II», si svolge anche la festa, con il susseguirsi di vari gruppi di studenti: le studenti del Corso annuale per Formatrici della Vita consacrata ringraziano ciascuna docente con il dono di una rosa rossa; al loro ringraziamento si associano le studentesse del Corso di Diploma in Spiritualità dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice che invitano a “sognare” e a non aver paura di dare concretezza ai desideri di bene per sé e per gli altri.

Più concreti, invece, e legati ai tempi di crescita e alle fragilità umane, sono state le studenti del Corso di Laurea magistrale in Psicologia dell’Educazione che, mediante una parodia sui casi da Manuale DSM, raccontano il clima positivo vissuto in cinque anni di studio in Facoltà, che ha permesso loro non solo di apprendere una professione, ma di diventare professionisti della cura della vita più fragile.

La “danza del mondo”, interpretata con passi e ritmi tipici dei paesi di provenienza delle studentesse dei Corsi di Laurea magistrale in Progettazione e Gestione dei Servizi scolastici e formativi, di Pedagogia e Didattica della Religione e di Catechetica e Pastorale giovanile, ha raccontato con colore e eleganza che la vita è un intreccio di volti e di nomi, la differenza è la grande ricchezza che si sperimenta giorno dopo giorno studiando e incontrandosi all’«Auxilium».

Infine, un grazie lungo, sincero e affettuoso alla Preside per questi nove anni di animazione: giorno dopo giorno si è fatta dono e ha creduto nella forza trasformatrice dell’educazione. Per questo, il primo “regalo” è una danza sulla melodia della canzone “Il maestro” di Renato Zero e poi via via… immagini, parole e note… fino alle parole che la stessa Prof.ssa Del Core ha rivolto, al termine, ai presenti in sala. Commentando la frase che «Le cose più belle al mondo come la gratitudine non possono essere viste o toccate, ma vanno sentite dentro al cuore» confida tre aspetti di cui grata: l’incontro con le persone, rinnovato ogni anno con l’arrivo di nuovi studenti e docenti; l’aver visto e toccato i processi di crescita degli studenti; il sostegno e la collaborazione come pure il confronto e anche lo scontro per la ricerca costante del bene. Da qui, l’augurio soprattutto a chi termina gli studi, di portare con sé i ricordi di questi anni perché, nei momenti di fatica e di scoraggiamento possano diventare stimolo a continuare a camminare.

 

Se il mattino è trascorso all’insegna di una varietà di espressioni di gratitudine, dopo il pranzo all’aperto, al pomeriggio ci si è ritrovati insieme nuovamente nell’Aula Magna per assistere alla rappresentazione teatrale della commedia “Necessità fa servitù” di Georges Feydeau, arrangiata dal regista Daniele Wlderk e magistralmente interpretata dagli studenti del I e II anno dei vari Corsi della Facoltà che hanno frequentato il Laboratorio teatrale “Tutta scena”. Sorrisi, risate, applausi, ma anche pensieri e considerazioni riguardo alle dinamiche che l’animo umano mette in campo per conquistare l’amore e per essere amato sono andati a Nardin Anwar, Eva Bulcaku, Chiara Cicia, Claudia Deiana, Diego Dionisi, Alessandro Giovannini, Matteo Madrisan, Ester Muller e Chiara Volpe.

La Festa del Grazie si celebra nella solennità liturgica di Santa Maria Domenica Mazzarello, confondatrice dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che, insieme a San Giovanni Bosco ci ha lasciato in eredità un grande tesoro: la passione per i giovani e la scommessa di coltivare il talento dell’educazione.

 

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