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Incontro delle ISS-FMAtorna su

Si è concluso a Roma il 5° incontro della Commissione delle Istituzioni di Alta Formazione delle FMA, cui hanno partecipato la Preside e la Vicepreside della Facoltà.

 

Impegno a proseguire con un’azione più organizzata, cogliendo le sfide, scegliendo le priorità, le politiche e le linee d’azione e organizzare un incontro mondiale, il terzo, per il 2010. Queste in sintesi le decisioni finali a cui sono giunti i 15 partecipanti, FMA e laici provenienti da 10 paesi di Africa, America, Asia e Europa, al 5° incontro della Commissione delle Istituzioni di Alta Formazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), radunata a Roma dal 17 al 19 settembre scorsi. Tra loro, in rappresentanza della Facoltà «Auxilium», anche la Preside, Prof.ssa Pina Del Core, e la Vice preside, Prof.ssa Piera Ruffinatto.

Il raduno, organizzato dall’Ambito per la Pastorale Giovanile delle FMA, è stato coordinato dalla Consigliera generale per la Pastorale Giovanile dell’Istituto FMA, sr. Runita Borja, e dalla referente per le ISS-FMA, sr. Ivone Goulart Lopes.

Tre giorni di lavoro intensi per raggiungere obiettivi precisi:

  • riprendere i lavori della Commissione per rafforzare la rete tra le ISS-FMA;
  • rivedere il piano di azione della Commissione per progettare il futuro;
  • avviare il processo di preparazione del III° Incontro Mondiale ISS-FMA previsto per il 2019.

Collocato a ridosso della celebrazione del Congresso internazionale “Giovani e scelte di vita. Percorsi educativi”, in programma all’Università Pontificia Salesiana dal 20 al 23 settembre 2018,  durante i lavori i partecipanti hanno evidenziato come le scelte contenute in alcuni documenti programmatici che la Commissione ha redatto lungo gli anni di lavoro (la Carta d’Identità delle ISS-FMA, gli Atti del Capitolo Generale FMA 23°, la Programmazione degli Ambiti del Consiglio generale 2015-2020, la Circolare della Madre n. 951), rilanciano l’impegno a stare con le giovani e i giovani ascoltandoli, dando fiducia, credendo in loro, incontrandoli lì dove sono, in particolare negli ambienti universitari. Convinzione di tutti è infatti che il servizio più grande che si possa loro offrire è l’educazione, in quanto il processo educativo accompagna l’essere umano verso la sua pienezza.

E questo a fronte anche delle grandi e profonde trasformazioni nel modo di pensare, conoscere e agire dei giovani a cui le Università sono poste dinanzi. Compito improrogabile è dunque quello di ripensare il ruolo educativo nel nuovo orizzonte d’apprendimento, nella prospettiva di un umanesimo integrale e trascendente. Certamente, la dimensione culturale e, più specificamente l’approccio ai saperi e ai metodi d’apprendimento, è una prospettiva che non può essere compiutamente compresa senza tenere presenti le dimensioni evangelizzatrice, sociale e comunicativa.

Rispondere al desiderio di Papa Francesco per fare delle aule universitarie “cantieri di speranza” dove si impara ad essere “artigiani di speranza”, per chi ha come riferimento l’educazione salesiana dei giovani significa appassionarsi alla missione educativa, perché «secondo la tradizione salesiana, l’anima dell’educazione è la passione per le giovani e i giovani, l’arte di donare loro fiducia, di amare ciò che essi amano, di accompagnarli nella ricerca di senso».

In quest’ottica, l’accompagnamento, come è proposto, riletto e interpretato nello Strumento di Lavoro dell’ormai imminente Sinodo dei Vescovi sui giovani, è l’elemento qualificante della missione culturale che è affidata alle Università e alle Istituzioni di Studi Superiori.

 

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