Il 27 giugno ricorre il 50° dell’erezione canonica della Facoltà: un’eredità da accogliere e sviluppare, per continuare a coltivare il talento di educare.

«L’inedito di ieri e di oggi» è il filo rosso che attraversa il momento celebrativo del 50°, che si tiene sabato 27 giugno alle 18.00 nell’Aula Magna «Giovanni Paolo II» della Facoltà. All’evento sarà presente il Gran Cancelliere, don Ángel Fernández Artime, e la Vice Gran Cancelliere, madre Yvonne Reungoat, con una rappresentanza della Comunità accademica.

Per tutti coloro che sono impediti a essere presenti per via delle misure restrittive cui siamo ancora soggetti, sarà trasmesso in diretta streaming su YouTube.

Per la comunità accademica è una data significativa: il 27 giugno 1970 nasceva la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium», affidata alle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Iniziato a Torino, l’Istituto Superiore Internazionale di Pedagogia e Scienze Religiose (comunemente denominato Pedagogico) nel 1954, nel 1966 fu “incorporato” nell’Istituto Superiore di Pedagogia del Pontificio Ateneo Salesiano.

Per la prima volta la Santa Sede riconosceva ufficialmente delle religiose come docenti universitarie in una istituzione direttamente dipendente da essa. Quattro anni dopo, nel 1970, nel clima di apertura che riguardò anche le donne, esse chiesero l’autonomia e proprio il 27 giugno 1970 giunse la lettera decreto. La Superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice divenne, così, la prima e unica Vice Gran Cancelliere.

La denominazione di Scienze dell’Educazione, invece che di Pedagogia e Scienze Religiose, fu scelta per l’impostazione epistemologica, giacché stava maturando in alcuni ambienti la consapevolezza che il sapere pedagogico esigeva sempre più approcci interdisciplinari.

L’internazionalità di docenti e studenti, la flessibilità nel rinnovare i diversi corsi di laurea adattati alle esigenze educative hanno connotato lo sviluppo della Facoltà.

L’attenzione alle persone concrete che la frequentano è il fondamento di una formazione accademica che si ispira all’umanesimo pedagogico salesiano, così che i profili professionali possano recare l’impronta di un’esperienza in cui essere, sapere e saper fare interagiscono per promuovere la cultura della vita, con particolare attenzione alle donne, al loro apporto responsabile e propositivo nella società e nella Chiesa.

Per l’intera comunità accademica, è un momento di presa di coscienza di un’eredità da accogliere e sviluppare, per continuare a coltivare il talento di educare, nelle sfide inedite e nelle situazioni più impensate che ci chiedono di offrire ai giovani esperienza, cultura educativa, valori universali.

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