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L’inedito di ieri e di oggitorna su

«Un momento di memoria grata per la storia vissuta e per le persone che l'hanno costruita, mentre già volgiamo gli occhi al futuro in vista di un rilancio coraggioso e appassionato della missione culturale affidataci dalla Chiesa e dall'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice».

 

Con queste parole, la Preside, Prof.ssa Piera Ruffinatto, apre i festeggiamenti di sabato 27 giugno 2020 per il 50° di erezione canonica della Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione "Auxilium".

Un appuntamento a cui si sarebbe voluti essere presenti in tanti, nell'Aula Magna "Giovanni Paolo II", ma che purtroppo si è dovuto limitare per le restrizioni a cui si è ancora soggetti.

Sono presenti però le autorità accademiche, il Gran Cancelliere, don Ángel Fernández Artime, e la Vice Gran Cancelliere, Madre Yvonne Reungoat, le Consigliere generali FMA; le autorità religiose: la Superiora della Visitatoria "Maria Madre della Chiesa", le Direttrici dei Collegi universitari; le Docenti, le Officiali e il Personale tecnico e amministrativo, una rappresentanza di studenti. Tutte le altre studentesse e studenti, come gli exallievi e le exallieve di tutto il mondo, benefattori ed amici, genitori e parenti degli studenti sono stati chiamati a raccolta sul canale YouTube della Facoltà, per una diretta streaming, che è possibile rivedere a qui.

 

La rivisitazione storica

Proprio cinquant'anni fa, il 27 giugno 1970, l'Istituto Internazionale di Pedagogia e Scienze religiose, che era sorto a Torino nel 1954, divenne Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione.Un'assoluta novità: una Facoltà Pontificia, con la possibilità di conferire tutti i gradi accademici a nome della Santa Sede, era affidata a consacrate di un Istituto femminile!

Uno dei tanti "inediti" del passato, di cui le studentesse Figlie di Maria Ausiliatrice hanno fatto memoria, narrandoli in una piece teatrale che, sfogliando la pubblicazione (fresca di stampa) Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione "Auxilium" 1970-2020. Contributi per la storia, e attraverso i linguaggi dell'immagine, della musica e della danza, ha costruito la trama di un viaggio "a piccoli passi" nei volti e nei nomi, negli eventi e nelle relazioni della Facoltà.

Una Facoltà nata nella periferia di una grande città, Torino, e che da subito si è caratterizzata per l'internazionalità delle docenti e delle studentesse FMA; che ha formato religiose e laiche educatrici, che ha preparato insegnanti di pedagogia e filosofia per gli Istituti magistrali e i Licei, insegnanti di religione e catechete, psicologhe per la scuola, come pure assistenti sociali in campo educativo. Tutto questo, avendo attenzione all'educazione femminile, perché si era intuito che le donne erano - in quell'immediato periodo post-conciliare - un "segno dei tempi".

Una Facoltà che, con la scelta del titolo Scienze dell'educazione e non Pedagogia e Scienze religiose, dava conto di una originale e inedita impostazione epistemologica: il sapere pedagogico esigeva sempre più approcci interdisciplinari. E di questa prospettiva scientifica si fecero pioniere le prime giovani docenti FMA che si sono formate in università europee come Lovanio, Monaco, Bruxelles, Friburgo, oltre che italiane e pontificie.

Una Facoltà che, nel 1971, Paolo VI annoverava - assieme a quella di Scienze dell'Educazione del Pontificio Ateneo Salesiano - tra le Istituzioni Pontificie con il significativo appellativo di Facoltà "sorelle" di pedagogia. Tale novità sottolineava l'indispensabile apporto delle scienze dell'educazione coltivate nella visione cristiana della realtà per realizzare l'opera dell'evangelizzazione.

Una Facoltà, ieri come oggi, "laboratorio culturale", un cantiere aperto e dinamico, in dialogo con le sfide socio-culturali che hanno segnato questi anni, ma soprattutto la fine di un millennio e l'inizio di una nuova fase storica densa di domande di senso e di futuro, e che si è espressa in ripetute revisioni dell'offerta formativa dei Corsi di laurea per formare professioniste e professionisti nel campo dell'educazione al passo con i tempi.

«Oggi - sottolinea ancora la Preside - raccogliamo un testimone che ci viene consegnato da chi ci ha preceduto e guardiamo con fiducia al domani. Ci riscaldano il cuore le parole profetiche di san Giovanni Paolo II che 28 anni fa ci incoraggiava "ad essere davvero quello che siamo: fedeli educatrici, universitarie, salesiane"».

 

I messaggi

A concludere la serata di memoria e di gratitudine, una sorpresa… insperata!

Papa Francesco ha inviato il suo Messaggio di augurio per il 50°, nel quale esorta i docenti a essere veri educatori e incoraggia la Facoltà a continuare nell'impegno di promuovere una cultura della vita «per offrire alla Chiesa e alla società giovani professionalmente preparati, cittadini politicamente sensibili e, in particolare, cristiani illuminati e coraggiosi».

L'augurio del Papa, è che l'Auxilium «facendo tesoro dell'esperienza di questi cinquant'anni di attività, riaffermi l'esigenza di una cultura universitaria veramente umanistica» nel senso che «la cultura deve essere a misura della persona umana, superando la tentazione di un sapere piegato al pragmatismo o disperso negli infiniti rivoli dell'erudizione, e pertanto incapace di dare senso alla vita». Soprattutto oggi, in un tempo come il nostro, «popolato di solitudini laceranti e fortemente segnato dall'individualismo, si sente il bisogno di relazioni interpersonali. Esse si esprimono nell'essere con l'altro - la fraternità - e nell'essere per l'altro - il servizio". È l'essere educatori ed educatrici secondo don Bosco: il riconoscimento dell'altro che si realizza nell'incontrarlo.

All'emozione per le parole di Papa Francesco, fa seguito l'intenso saluto della Vice Gran Cancelliere, Madre Yvonne Reungoat, che ringrazia i Gran Cancellieri che si sono susseguiti nella storia della Facoltà, la Facoltà nel suo insieme e ad ogni persona che ne fa parte: i giovani e le giovani che hanno scelto l'Auxilium per la loro qualifica professionale; tutte le docenti e i docenti, presidi, direttrici degli Istituti di ricerca; gli Officiali e il personale ausiliario, tutte le persone che, donano un servizio competente, silenzioso e gratuito, in complementarietà con la docenza; l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice,. che ha accolto la Facoltà come dono della Chiesa e, con umili mezzi e grande coraggio, ha investito e investe risorse e persone nella certezza di realizzare una grande e appassionante missione: coltivare le scienze dell'educazione nell'ottica dell'umanesimo pedagogico di don Bosco e di madre Mazzarello.

Nell'augurio finale, l'invito forte a guardare al futuro, senza paura del rischio, perché «con la guida di Maria Madre della Chiesa e custode della vita» il carisma educativo dell'Istituto possa «risplendere con nuova bellezza e fecondità nella Facoltà, in tutta la Comunità Accademica e in ogni persona che ne è parte, perché essa sia uno spazio di crescita della vita e di irradiazione di gioia e di speranza».

Al Gran Cancelliere, don Ángel Fernández Artime, spetta concludere l'evento celebrativo. Lo fa con la semplicità e l'immediatezza che lo contraddistingue, ripetendo più volte la stima sua personale, come pure di tutta la Congregazione salesiana, per l'opera e l'attività della Facoltà e invitando a continuare a coltivare le scienze dell'educazione, a formare professionisti dell'educazione per le giovani e, in particolare, per le donne.

 

E la storia continua… Non resta che dire così, dandosi appuntamento per celebrare un altro evento culturale alla presenza di altri ospiti, ma soprattutto di tutta la comunità accademica.

 

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Messaggio di Papa Francesco
Saluto della Vice Gran Cancelliere Madre Yvonne Reungoat
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