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L’utopia dell’educazionetorna su

Sabato 29 ottobre, presso l’Auditorium del Seminario vescovile di Caltanissetta, con inizio alle 10,30, si tiene l’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione dell’Istituto Superiore "Don Vincenzo Sorce”, affiliato alla Facoltà.
All’evento sarà presente il Vescovo della città, mons. Mario Russotto.

Dopo i saluti della prof.ssa Piera Silvia Ruffinatto, Preside della Facoltà, e del dott. Giorgio De Cristoforo, presidente dell’«Associazione Casa Rosetta», il prof. Maurizio Caserta, Ordinario di economia all’Università degli Studi di Catania, terrà la prolusione accademica sul tema: «La scuola e la formazione: un asset strategico e irrinunciabile di qualsiasi percorso di sviluppo».

 

L’inaugurazione di quest’anno coincide con l’inizio del ciclo quinquennale di affiliazione alla Facoltà del nuovo Istituto Superiore di Scienze dell’Educazione e della Formazione intitolato a don Vincenzo Sorce, fondatore dell’«Associazione Casa Rosetta» di Caltanissetta. L’ “Istituto Don Sorce” promuove il Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione, con due indirizzi professionali: Educatore nei servizi socio-educativi e Educatore nei servizi per l’infanzia.

La vision e la mission del nuovo Istituto si iscrive molto bene nella missione dell’«Associazione Casa Rosetta» che si propone di essere una risorsa al di là dei servizi di trattamento o di riabilitazione delle sue strutture.

L’opportunità di un Corso di Scienze dell’Educazione e della Formazione, secondo il Dott. Giorgio De Cristoforo, presidente dell’«Associazione Casa Rosetta», è l’espressione di voler stimolare senso civico, disponibilità all’ascolto del prossimo, ricerca e impegno per il bene comune, di modi e prospettive concrete di crescita civile, sociale, economica del territorio.

«Lo riteniamo doveroso in un territorio come questo della Sicilia centrale - precisa ancora De Cristoforo - in cui la speranza viene ogni giorno soffocata da rassegnazione, sfiducia, rinuncia ai diritti, piccoli e grandi egoismi. Vogliamo offrire testimonianze concrete, segni che ancora ci si può salvare, impedendo lo scempio delle nuove risorse economiche, sbracciandoci tutti, facendo ognuno qualcosa per mettere in sistema le risorse individuali, usando il più possibile il pronome “noi” piuttosto che “io” ».

 

È l’utopia dell’educazione. «Ma senza utopia - conclude - l’umanità non andrebbe avanti. E non sarebbe umanità, cioè consorzio di persone e di intelligenze. E allora abbiamo rispolverato, soprattutto per i nostri giovani, un vecchio monito-esortazione di don Sturzo: Diventate duri, testardi, indignati. Studiate. Informatevi».